La parodontite è una malattia subdola che si manifesta con una perdita dei tessuti (osso e gengiva) che sostengono il dente. Purtroppo, non sempre si ha una chiara percezione della perdita di osso che sta avvenendo intorno ai denti. Infatti, man mano che si ha la perdita di osso attorno ai denti la gengiva si infiamma e si gonfia. La gengiva gonfia e tumefatta visivamente compensa e maschera la reale perdita di osso che dall'esterno risulta invisibile e di conseguenza il paziente spesso sottovaluta il problema.
Anche il sanguinamento gengivale durante lo spazzolamento viene spesso sottovalutato. Una gengiva sana NON sanguina. Si comporta esattamente come un qualsiasi tessuto del nostro organismo.
L'assenza di sanguinamento non è un dato sempre affidabile, cioè non scongiura la presenza di parodontite. Ad esempio, nei pazienti fumatori, anche in caso di grosse tasche parodontali attive le gengive possono non sanguinare. In maniera simile, anche il dolore non sempre è presente.
È importante effettuare una visita di controllo da un parodontologo, non solo per preservare la durata e la salute dei propri denti ma anche per evitare possibili problematiche sistemiche gravi come aterosclerosi, infarto, ictus che oggi sono strettamente correlate a questa patologia quando essa non è sotto controllo. Fortunatamente, oggi è possibile controllare e quindi bloccare il progredire della parodontite.
La malattia parodontale è causata dall'azione di alcune specie batteriche che prolificano all'interno della placca batterica e sulle concrezioni di tartaro. La causa principale può quindi essere individuata in un'inadeguata igiene orale da parte del paziente, la quale consente alle suddette specie batteriche di svilupparsi indisturbate. La presenza di placca e tartaro è comunque una condizione necessaria ma non sufficiente allo sviluppo della malattia, che colpisce maggiormente i soggetti predisposti geneticamente, i fumatori e i pazienti diabetici. Sì, la malattia può essere curata anche nei casi molto avanzati. La terapia si basa su una prima fase, detta causale, che prevede la completa rimozione della placca e del tartaro, con un conseguente drastico abbattimento della carica batterica patogena orale, e nell'istruzione del paziente, che dovrà imparare a mantenere un'adeguata igiene orale.
Spesso questa prima fase terapeutica non è sufficiente e si rende necessario attuare una terapia chirurgica mirata a rimuovere completamente i depositi di tartaro sottogengivali, a facilitare l'igiene orale attraverso la creazione di una morfologia gengivale ed ossea adeguata, a ridurre la profondità delle tasche ed in alcuni casi a rigenerare l'osso che è andato perso a causa della malattia. Nel caso in cui la malattia fosse intercettata in fase troppo avanzata, però, potrebbe essere impossibile o sconsigliabile salvare gli elementi dentari; in questo caso essi verranno estratti e sostituiti con una riabilitazione adeguata, che oggi prevede spesso l'inserzione nell'osso di impianti in titanio osteointegrati.
Il paziente che sospettasse di essere affetto da malattia parodontale dovrebbe pertanto sottoporsi il prima possibile ad una visita specialistica, poiché più la patologia viene intercettata in fase avanzata, più le terapie necessarie a risolverla saranno complesse e costose. In ogni caso, la cura migliore è sempre la prevenzione, per cui è consigliabile sottoporsi a una visita dal proprio dentista ogni sei mesi e a regolari sedute di igiene professionale.