Il Dott. Alessio Brucculeri, parodontologo dello studio Ciraolo-Brucculeri, specializzato presso l’università di Bologna, ci parla della malattia che purtroppo affligge più del 60% degli italiani e con un ascesa esponenziale in tutto il mondo: LA PARODONTITE.
Sapevi che la parodontite è la prima causa DELLA PERDITA DEI DENTI?
Questa malattia ancora troppo sottovalutata e ancora poco trattata in maniera seria e scrupolosa, è un infezione dei tessuti di SUPPORTO dei denti.
La parodontite di solito si sviluppa quando una gengivite, in genere con abbondante placca e tartaro (una concrezione di batteri, residui di cibo, saliva e muco con sali di calcio e fosfato) sotto il margine gengivale, non è stata adeguatamente trattata. Nella parodontite, si formano tasche profonde nel tessuto parodontale e possono ospitare microrganismi anaerobi che sono più dannosi di quelli di solito presenti nella gengivite semplice.
Il microrganismo innesca il rilascio cronico di mediatori dell'infiammazione, come le citochine, le prostaglandine e gli enzimi rilasciati dai neutrofili e dai monociti. L'infiammazione che risulta colpisce il legamento parodontale, la gengiva, il cemento, e l'osso alveolare. Le gengive progressivamente perdono le inserzioni sui denti, ha inizio il riassorbimento osseo, e le tasche parodontali diventano più profonde. Con la perdita progressiva di osso, i denti possono diventare mobili e le gengive recedono. Nelle fasi successive è frequente la migrazione dei denti, e la perdita dei denti.
Sono pochi gli odontoiatri specializzati in PARODONTOLOGIA che quindi sanno DAVVERO trattare questa patologia così ancora sottovalutata ma dalle conseguenze irreversibili…
La PARODONTITE, detta anche PIORREA è una malattia MOLTO pericolosa, da recenti studi si è scoperto avere una forte correlazione con patologie che riguardano:
• patologie cardio-vascolari (ad esempio l’aterosclerosi, causa di infarti ed ictus)
• patologie dismetaboliche (ad esempio il diabete)
• patologie della gravidanza: parto pretermine.
Pertanto il paziente curato in maniera CORRETTA e PRECISA può ridurre drasticamente il rischio di queste gravi patologie.
Ricerche recenti fanno emergere inoltre che un italiano su quattro non sa di soffrire di parodontite e non ne conosce le reali e irreversibili conseguenze.
La progressione della malattia è normalmente lenta ma porta inesorabilmente, se non trattata, alla perdita dell’elemento dentario, che non ha più l’adeguato sostegno osseo.
I principali fattori che determinano l’insorgere di malattie parodontali sono:
• cattiva igiene orale
• fumo
• stress
• diabete e alcune malattie sistemiche
• ereditarietà genetica
La malattia nelle prime fasi non è dolorosa, quindi il paziente non ha nessun dolore e sintomo.
Questo è un aspetto molto negativo, perché se non diagnosticata in tempo si rischia di perdere i denti!
In alcuni pazienti si verificano dei piccoli campanelli d’allarme, tra i quali:
Sanguinamento durante la masticazione degli alimenti o lo spazzolamento dei denti e alitosi sono i primi campanelli d’allarme che devono allertare i pazienti sulla possibile presenza di parodontite.
Altri sintomi che il paziente dovrebbe considerare sono la recessione gengivale, ovvero le gengive che si ritirano lasciando scoperta parte della radice del dente.
Quando i denti sono sani, il tessuto gengivale avvolge ciascun dente come un polsino.
Quando la recessione gengivale colpisce il tessuto gengivale si ritira dal dente lasciando, nei casi più seri, la radice dentale esposta.
Dal momento che la radice di un dente non ha la protezione dello smalto, come nel caso delle corone (le parti visibili di un dente), può facilmente diventare molto sensibile al caldo e al freddo.
Inoltre la radice così esposta è molto più soggetta al rischio di carie.
Quello che è fondamentale è essere TEMPESTIVI E non ritardare il trattamento perché la situazione potrebbe peggiorare.
• Se le gengive ritirate sono causate da una scorretta igiene orale (uno spazzolamento troppo aggressivo per esempio) potresti fissare una visita di controllo nel nostro studio e ti mostreremo il modo migliore per spazzolare i denti.
Questo purtroppo non riparerà il danno ma preverrà ulteriori guai per le gengive.
• Se la recessione è causata dalle malattie delle gengive il primo passo è il trattamento della pulizia sottogengivale e della levigatura radicolare: prima il dentista rimuove placca e tartaro dalla superficie del dente e dalla zona sottostante al margine gengivale, poi pulisce e leviga la superficie della radice rimuovendo lo strato danneggiato.
Questa terapia favorisce la guarigione del tessuto gengivale che progressivamente si riattacca al dente.
Per molti pazienti questo trattamento abbinato a una scrupolosa igiene orale domestica e a regolari visite in studio aiuta a tenere sotto controllo le malattie parodontali e il ritiro delle gengive.
• Se la recessione è avanzata può essere necessario intervenire con un innesto gengivale.
Un innesto è un intervento chirurgico nel quale viene prelevato un pezzo di tessuto gengivale da un’altra area nella bocca del paziente (di solito dal palato) per aggiungerlo dove la gengiva si è ritirata.
L’innesto può essere effettuato su uno o più denti e aiuta a proteggere la radice dentale da sensibilità e rischio di carie.
In fase tardiva si osservano poi, la mobilità dei denti e l’aumento dello spazio tra gli stessi.
In alcuni casi l’infezione molto avanzata, può portare alla formazione di ascessi localizzati gengivali che possono essere molto dolorosi.
LA TEMPESTIVITA’ E’ TUTTO!
Prima ci si reca dal dentista più sarà facile e poco invasivo il trattamento con meno rischio di perdere i denti e quindi di non mettere impianti!
Per questo lavoriamo con una missione: EDUCARE PER PREVENIRE!
Crediamo infatti che la corretta informazione sia la prima cura, forse la più efficace, per ridurre il rischio di malattie.